La mediazione familiare rappresenta una opportunità che offre a ex-coniugi o ex-conviventi un efficace strumento per riscoprire e considerare tutte le risorse presenti, nonostante lo scioglimento dell’amore di coppia, che li aiuti a valorizzare le rispettive competenze, mantenendo l’alleanza genitoriale nel lungo percorso di auspicabile collaborazione nell’esercizio amorevole della genitorialità, soprattutto per il benessere dei figli ma anche degli stessi .
Il mediatore è un «facilitatore» che ha il compito di guidare la famiglia e gli altri partecipanti nell’elaborazione del progetto di protezione e cura della prole, ha un atteggiamento rispettoso è un professionale che incontra i genitori nel presupposto che pur in difficoltà e in conflitto, abbiano pur sempre delle risorse, rendendoli protagoniste in tutte le fasi dell’intervento: dalla definizione dei problemi, alla costruzione delle soluzioni, all’attuazione e al monitoraggio delle stesse fino ad arrivare alla valutazione complessiva sul percorso fatto e sui cambiamenti ottenuti.
Nel difficile percorso di separazione coniugale l’obiettivo della mediazione familiare non consiste nel solo raggiungimento di accordi scritti e firmati dalle parti coinvolte. Gli accordi scritti, conosciuti come progetto di intenti, che rappresenta il prodotto materiale della mediazione familiare, hanno un valore solo temporaneo. Infatti, le situazioni della vita sono mutevoli e nel tempo possono cambiare, anche sostanzialmente, le condizioni soggettive o/e familiari.
La mediazione familiare potrà considerarsi efficace se al termine del percorso di mediazione gli adulti avranno acquisito la capacità di confrontarsi, di comunicare e, soprattutto, di superare le fisiologiche crisi che la vita propone nello scandire del tempo, senza il continuo aiuto da parte del mediatore familiare.
Una nuova filosofia di vita nella gestione delle negatività come il livore, il rancore, la litigiosità, la competizione, spesso collegate alla separazione dei coniugi.
Questo orientamento risponde non solo ad un utile sfoltimento dell’intervento giurisdizionale, il valore più significativo risiede nel consentire alle parti in conflitto di negoziare le rispettive posizioni e rigidità, uscendo dalla controversia con la capacità di saper pervenire ad accordi condivisi e più rispondenti ai bisogni di tutte le parti coinvolte, soprattutto ai bisogni dei minori.
Il mediatore deve avere competenze specifiche che acquisisce attraverso corsi ben fatti, attraverso lunghissime e numerosissime ore di tirocinio e supervisione, attraverso percorsi di consapevolezza attraverso la congruenza che impari a mettersi in gioco. Non è un percorso semplice ma soprattutto non è un percorso assimilabile ad altre professioni. Ma deve anche avere qualità specifiche :capacità di ascolto empatia,amalgamare la propria emotività con gli studi fatti,saper accoglierei bisogni adattare il proprio stile a quello richiesto da ogni singola coppia che si presenta in mediazione,rimanere equiprossimo con entrambi i componenti della coppia, rimanere fuori dal giudizio e ad accompagnare i genitori non più coppia verso un futuro sicuramente diverso dal passato , ma analizzando il presente sicuramente più sereno. Il mediatore sa che un conflitto se vissuto bene può essere un’opportunità di crescita all’interno della relazione per tutte le parti in causa.
Il mediatore familiare non parteggia per nessuno perchè è un soggetto terzo che ha una posizione imparziale rispetto agli interessi in gioco, non rivela a nessuno ciò che viene a sapere nel corso della mediazione perchè è tenuto al segreto professionale (quindi non può nemmeno rendere testimonianza su tali circostanze); non si occupa del passato (che non può essere più modificato) ma lavora sul presente e sul futuro (che sono ancora da costruire); non impone soluzioni pre-confezionate perché il suo obiettivo è ascoltare le parti ed aiutarle a trovare una soluzione personalizzata, giusta per le loro specifiche esigenze; non tenta di riconciliare né di separare i coniugi ma li stimola a capire ciò che realmente vogliono per se stessi e per la loro famiglia ; non fa’ terapia di coppia ma aiuta le parti a riorganizzare le loro relazioni.
E’ possibile intraprendere un percorso in mediazione familiare per le coppie che abbiano deciso di separarsi o di divorziare, per quelle che si siano già separate e debbano rivedere i loro rapporti patrimoniali, sul mantenimento o sull’affidamento dei figli nell’ottica di imparare a comunicare in maniera costruttiva ed efficace (non è mai tardi!) sia per le coppie che non sanno se farlo. La mediazione familiare è adatta e auspicabile anche per le famiglie che stanno vivendo problematiche che non riescono a gestire e a superare autonomamente (mediazione coniugale) ma hanno bisogno di un aiuto che le supporti nella nuova definizione di un assetto familiare sereno.
I coniugi usano la mediazione familiare per pattuire le condizioni della separazione o del divorzio, oltreché per regolare l’esercizio bilaterale della genitorialità e nel cercare soluzioni rispetto:
- Gestione del patrimonio familiare.
- Affidamento dei figli minorenni
- Educazione dei figli.
- Regole quotidiane di convivenza.
- Assegno di mantenimento in favore del coniuge.
- Assegno di mantenimento in favore dei figli.
- Assegno divorzile.
- Diritto di visita.
- Gestione dell’azienda familiare.
- Divisione dell’eredità.
- Il risultato della mediazione familiare è un contratto; un accordo tra le parti in conflitto.
CHI E’ IL MEDIATORE FAMILIARE ?
Il mediatore familiare è un professionista con competenze psicologiche e giuridiche che ascolta i membri della famiglia, aiutandoli a stabilire una comunicazione costruttiva ed efficace .
Il mediatore familiare è un soggetto terzo che ha una posizione imparziale è tenuto al segreto professionale.
Il suo compito è accogliere è ascoltare non esprimere valutazioni , lavora sul presente e sul futuro il suo obiettivo è aiutare le parti a trovare una soluzione personalizzata, giusta per le loro specifiche esigenze, stimola i coniugi a capire ciò che realmente vogliono per se stessi e per la loro famiglia , li aiuta a riorganizzare le loro relazioni,
Il mediatore, equi-vicino e terzo rispetto alle parti, rispecchia la sofferenza delle parti coinvolte nella disputa per permettere un cambiamento della loro relazione, li comprende ma non si sostituisce a loro. Egli, ascoltando empaticamente le parti e favorendo il loro reciproco ascolto empatico, fa si che non vengano eluse le sofferenze di ciascuno, ma che siano aiutate ad affrontarle senza essere censurati e giudicati, né tenterà di fornire interpretazioni particolari ai loro vissuti e comportamenti.
COSA E’ LA MEDIAZIONE FAMILIARE ?
Un percorso per aiutare la famiglia a risolvere un conflitto. Il mediatore introduce la famiglia ad una cultura negoziale in cui li ascolta e fa in modo che si ascoltino loro stessi li aiuta a far rispettare i gli interessi di tutti e i loro sentimenti, ricostituendo un clima di rispetto pacifico trovando la soluzione migliore e meno dolorosa, affinchè elaborino un programma di separazione soddisfacente per sè e per i figli, in cui possono esercitare la comune responsabilità genitoriale .
La Mediazione Familiare sistemico-globale prende in esame le dinamiche relazionali di tutte le componenti del sistema familiare e si occupa anche degli aspetti economici.
La Mediazione Familiare si rivolge alle coppie coniugate e di fatto:
- che devono prendere la decisione di separarsi;
- che desiderano una buona separazione e che vogliono organizzare nel miglior modo il loro futuro e quello dei loro figli;
- già separate di fatto in conflitto sull’affidamento dei figli e/o sugli aspetti economici;
- separate legalmente le cui condizioni di separazione risultano di difficile attuazione o non vengono rispettate;
- in procinto di divorziare o già divorziati.
Consulenza-Mediazione dei conflitti familiare:
Per la gestione dei conflitti che si verificano tra i componenti della famiglia nucleare, allargata e ricostituita.
Famiglia allargata: nonni, zii, co-protagonisti dei conflitti separativi e figure di accudimento dei bambini che desiderino avere uno spazio di riflessione sugli adattamenti necessari per mantenere buoni rapporti con i membri della famiglia separata.
Famiglia ricostituita (nuclei familiari che si costituiscono dopo la separazione): nuovi partner o nuove coppie, per analizzare i ruoli e i confini relazionali di un sistema familiare sempre più complesso.
Sostegno al singolo genitore in separazione:
È un percorso rivolto ad un genitore nel caso in cui l’altro non possa o non voglia intraprendere la Mediazione.
Mediazione coniugale:
famiglie che stanno vivendo problematiche che non riescono a gestire e a superare autonomamente ma hanno bisogno di un aiuto che le supporti nella nuova definizione di un assetto familiare sereno.
COME SI SVOLGE ?
La mediazione prevede un numero limitato d’incontri essi dipendono dai temi trattati e vengono concordati con la coppia allo scopo di adattarli ad ogni singola situazione da 1/2 a un massimo di 10/12, di circa un ora per un periodo complessivo di tre o quattro mesi, secondo la cadenza degli incontri, Questi possono essere settimanali ,quindicinali o più intervallati, se i clienti ritenessero necessario più tempo per mettere in pratica gli accordi presi e verificarli nel tempo. Successivamente su richiesta si possono ipotizzare dei follow up per valutare la validità degli accordi rispetto alla crescita del minore.
I TEMI CHE SI DISCUTONO IN MEDIAZIONE FAMILIARE
- La decisione della separazione non condivisa
- La ripresa della comunicazione genitoriale
- La condivisione della genitorialità
- La comunicazione della separazione ai figli, alle famiglie d’origine, ed alle altre persone significative
- La riorganizzazione della vita quotidiana
- La continuità delle relazioni con le famiglie d’origine
- Il collocamento dei figli
- La divisione del tempo tra madre e padre
- Gli aspetti patrimoniali
- Le relazioni ed i ruoli dei nuovi partner nei rapporti con i figli.